Con il termine spondilolisi si intenda una frattura della parte posteriore della vertebra chiamata istmo. Coinvolge per lo più il tratto lombo-sacrale della colonna vertebrale. La causa di tale frattura è in parte genetica, in quanto esistono alcune persone che presentano sin dalla nascita delle caratteristiche anatomiche e biomeccaniche della vertebra in toto e in particolare della sua parte posteriore che predispongono allo sviluppo di questa frattura. Esistono poi delle cause tipicamente meccaniche per cui micro-traumi ripetuti dovuti a sollecitazioni legate all’attività lavorativa o sportiva svolta dal soggetto con il passare del tempo causano questa frattura cosiddetta per l’appunto “da stress”. Tra le attività lavorative maggiormente incriminate ci sono i camionisti e i rappresentanti che trascorrono molte ore alla guida. Per quel che riguarda le attività sportive sono maggiormente a rischio per questa patologia i tuffatori, chi pratica wrestling, gli atleti che praticano ginnastica artistica. Nella popolazione generale circa il 6% dei soggetti è affetto da questa patologia che però nella maggior parte dei casi resta asintomatica. Se alla frattura dell’istmo si associa anche uno scivolamento anteriore di una vertebra rispetto a quella sottostante si parla allora di spondilolistesi.
Quando compare una lombalgia in un soggetto in età adolescenziale occorre eseguire un attento esame clinico e una radiografia del rachide lombo-sacrale nelle due proiezioni standard e nelle proiezioni oblique e dinamiche per fare eventualmente diagnosi di spondilolisi, in quanto si tratta di una patologia molto frequente nell’età dello sviluppo.
Il trattamento è inizialmente sempre conservativo ( astensione dall’attività sportiva, riposo funzionale della colonna per brevi periodi,terapia medica con antidolorifici ed antinfiammatori, eventuale utilizzo di un bustino durante la stazione eretta e trattamento fisioterapico con varie tecniche per rinforzare la muscolatura e aiutare il soggetto a rieducare la propria postura). Se questi trattamenti non sortiscono beneficio nel paziente dopo un periodo costante di almeno sei mesi occorre porre un’ indicazione chirurgica che può consistere in una riparazione diretta della frattura con viti ed uncini metallici oppure nei casi in cui alla spondilolisi sia associata una discopatia o un’altra patologia vertebrale,si può dover effettuare un’artrodesi vertebrale strumentata.